PENSIERI SUGLI ANIMALI
INGRANAGGI INDUSTRIALI.
Il biologo Peter Singer, nel suo libro “Liberazione animale” analizza le due tradizioni occidentali nei confronti degli animali. Quella maggioritaria, di sfruttamento e dominio in nome della supposta superiorità umana, che dalla genesi passa attraverso Aristotele e Tommaso d’Aquino, per arrivare sino a Cartesio e Kant. E quella minoritaria, di rispetto ed empatia in nome della comune appartenenza all’albero della vita, che risale a Pitagora e continua con Hume e Voltaire, per arrivare a Bentham e Darwin…
Singer racconta in dettaglio le vite, le sofferenze e le morti da lager che ogni anno sono costretti a subire i miliardi di animali (dieci nei soli Stati Uniti, una volta e mezza la popolazione mondiale), la cui carne e i cui prodotti finiscono sulla nostra tavola e nelle nostre pance: tacchini, vitelli, maiali, conigli, polli, uccelli e pesci da un lato, e galline da uova e mucche da latte dall’altro. Tutti esseri che, anche se non parlano e non pregano, comunque sentono e soffrono, e lo dimostrano in maniera straziante a chiunque si prenda la briga di andare a visitare i luoghi indecenti in cui vengono stipati e allevati industrialmente.
Ma oltre all’aspetto morale (al quale non tutti sono sensibili) c’è quello biologico: il nostro intestino è lungo, come quello degli erbivori, e non corto, come quello dei carnivori. Il che significa, anzitutto, che non è la natura a imporci di mangiar carne, bensì la cultura (se vogliamo chiamarla così). Ma significa anche, e soprattutto, che il nostro intestino non è adatto alla digestione della carne, che, infatti, vi sosta molto più a lungo, e vi si decompone molto più a fondo, dei vegetali. Il risultato è un’alta incidenza del cancro al colon nelle società che mangiano molta carne, come le occidentali. Per legge si dovrebbe, dunque, avvisare i consumatori, così come già si avvisano i fumatori, apponendo sui prodotti di macelleria l’avviso: “La carne uccide”…
Che crimine terribile, a ben pensarci, conclude Peter Singer, trattare esseri viventi come ingranaggi di un processo industriale.
Piergiorgio Odifreddi
La Repubblica 25 giugno 2010
UN’IMPRESA DI DEGRADAZIONE
Siamo circondati da un’impresa di degradazione, crudeltà e sterminio, in grado di rivaleggiare con ciò di cui è stato capace il Terzo Reich. Anzi, in grado di farlo apparire poca cosa al confronto, poiché la nostra è un’impresa senza fine, capace di autogenerazione, pronta a mettere incessantemente al mondo conigli, polli e bestiame con il solo obiettivo di ammazzarli
John Maxwell Coetzee
Premio Nobel 2003 per la letteratura
LE AUSCHWITZ DI OGGI
Da ebreo cristiano cresciuto in una quartiere pieno di sopravissuti dell'Olocausto e di gente che ha perduto i suoi cari, non penso di banalizzare il loro dolore. Ma non sono forse i macelli, gli allevamenti intensivi e i laboratori di ricerca, così accuratamente nascosti alla nostra vista, le Auschwitz di oggi? Dolore, violenza e sofferenza sono più accettabili solo perché inflitti ad animali innocenti che a persone innocenti?
Steward David
Sopravvissuto all'Olocausto nazista, attivista per i diritti degli animali.
IL FINE ULTIMO DELL’UOMO È IL FORMAGGIO?
Secondo Hegel, l’uomo con il suo lavoro completa ciò che la natura ha lasciato incompiuto. “La vacca riempie di latte le sue mammelle - dice Hegel - senza che nessuno glielo chieda. Sbaglia Hegel: la vacca riempie di latte le sue mammelle non ‘senza che nessuno glielo chieda, ma perché glielo chiede suo figlio, il vitello. Ma arriva l’uomo e ruba al vitello il suo latte, ruba alla vacca il vitello, lo uccide, gli toglie un pezzo di stomaco (questo Hegel lo chiama ‘lavoro’), ne preleva il caglio, lo mischia con il latte e ottiene il formaggio. Il fine ultimo dell’uomo è, dunque, fare il formaggio?
LA SOFFERENZA È PER TUTTI
Montaigne, così come tocca il tema della schiavitù ribaltando e negando la tesi dello "schiavo naturale", ribalta anche la tradizionale concezione antropocentrica che pone l'uomo al vertice della natura e – ispirandosi a Plutarco – nega che l'uomo abbia il diritto di opprimere gli animali, dato che essi, come lui, soffrono e provano sentimenti. Inoltre Montaigne deplora, nel saggio Della crudeltà, la barbarie della caccia, esprimendo la sua compassione nei confronti degli animali innocenti e senza difese, verso i quali, anziché esercitare una «sovranità immaginaria», l'uomo dovrebbe riconoscere un dovere di rispetto.
LO STERMINIO DEGLI INNOCENTI
Nel pieno della nostra vita edonistica, ostentata e tecnologica, tra gli splendidi monumenti della storia, dell'arte, della religione e del commercio, esistono delle "scatole nere". Queste "scatole nere" sono i laboratori di ricerca biomedica, gli allevamenti e i macelli: aree separate, anonime, dove la nostra società conduce i suoi sporchi affari fatti di violenza e sterminio di innocenti esseri senzienti. Queste sono le nostre Dachau, Buchenwald e Birkenau. Come i bravi cittadini tedeschi, abbiamo le idee chiare su cosa accade lì dentro, ma non vogliamo saperne nulla.
Ho sempre sentito che c'era qualcosa di eticamente ed esteticamente osceno nel prendere un bell'animale senziente, colpirlo alla testa, tagliarlo a pezzi e rimpinzarmi.
Alex Hershaft
Sopravvissuto all'Olocausto nazista, vegetariano dal 1962, fondatore di Farm
IL GUSTO E IL DISGUSTO
Tu chiedi in base a quale ragionamento Pitagora si sia astenuto dal mangiare carne: io invece domando, pieno di meraviglia, con quale disposizione, animo o pensiero il primo uomo abbia toccato con la bocca il sangue e sfiorato con le labbra la carne di un animale ucciso, imbandendo le tavole con cadaveri e simulacri senza vita; e abbia altresì chiamato "cibi prelibati" quelle membra che solo poco prima muggivano, gridavano e si muovevano e vedevano. Come poté la vista sopportare l'uccisione di esseri che venivano sgozzati, scorticati e fatti a pezzi, come l'olfatto resse il fetore? Come una tale contaminazione non ripugnò al gusto, nel toccare le piaghe di altri esseri viventi e nel bere gli umori e il sangue di ferite letali?
Plutarco
SONO FATTI NOSTRI
Ogniqualvolta gli animali siano costretti al servizio dell'uomo, ciascuno di noi dovrebbe pensare al tributo che esigiamo da loro. Non possiamo restarcene lì con le mani in mano a guardare gli animali che subiscono crudeltà inutili o deliberati maltrattamenti. Non possiamo dire che non sono fatti nostri e che quindi non dobbiamo interferire. Anzi è nostro dovere intervenire in loro favore. Fino a quando non mostrerà compassione per tutte le creature viventi, l'uomo stesso non troverà pace.
Albert Schweitzer
SEMPLICEMENTE IMMORALE
Il cibarsi di carne è un residuo della massima primitività; il passaggio al vegetarianismo è la prima e più naturale conseguenza della cultura.
Mangiare carne è semplicemente immorale, poiché comporta un'azione che è contraria al sentimento morale, quella di uccidere. Uccidendo, l'uomo sopprime anche in sé stesso le più alte capacità spirituali, l'amore e la compassione per altre creature viventi e, sopprimendo questi sentimenti, diventa crudele.
Lev Tolstoj
IL DESTINO DELL’UMANITÀ
Gli animali al pari della specie umana, sono dotati della capacità di soffrire (e quindi della preferenza a non soffrire). Più volte ho pensato che per quanto riguarda il suo comportamento verso gli animali, ogni uomo è un nazista.
Vivisezione. Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi indegni
Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana.
Sono assolutamente convinto che fino a quando le persone spargeranno il sangue delle creature viventi, non ci sarà pace sulla terra. C'è solo un passo tra lo spargere sangue animale e lo spargere sangue umano.
Non vi sarà giustizia fin quando l'uomo reggerà un coltello o una pistola e li userà per distruggere coloro che sono più deboli di lui.
Sono diventato vegetariano per ragioni etiche, oltre che salutistiche. Credo che il vegetarismo possa incidere in modo favorevole sul destino dell'umanità.
Albert Einstein
IL SANGUE DEGLI INNOCENTI
Per anni ho desiderato di diventare vegetariano. non riuscivo a capire come fosse possibile parlare di misericordia e chiedere misericordia, parlare di umanitarismo e contro lo spargimento di sangue - il sangue di animali e di creature innocenti.
Isaac Bashevis Singer
Scrittore ebreo e vegetariano
LA CARNE FA VENIRE IL CANCRO
Gli esseri umani possiedono un sistema nervoso e quindi provano sensazioni di gioia e dolore; le piante, invece, non sono dotate di un sistema nervoso, quindi non soffrono e – per questo motivo, i vegetariani preferiscono nutrirsi esclusivamente di alimenti vegetali onde evitare di causare sofferenze inutili. I negatori dei diritti degli animali sostengono che tutti gli animali sono aggressivi fra di loro, quindi l'uomo segue semplicemente la legge naturale nell'imporre la propria forza sulle altre specie. Ma l'essere umano può benissimo correggere una legge naturale che reputa ingiusta (dal momento che essa prevede l'infliggimento di sofferenze non necessarie da parte di una specie sull'altra) e che il tratto caratterizzante dell'uomo, rispetto agli altri animali, risiede proprio nella sua etica e nel suo rifiutare liberamente quei comportamenti che ritiene brutalmente contrari alla propria coscienza.
La carne non è indispensabile per l'alimentazione umana, e la dieta vegetariana, aiuta a prevenire l'insorgere di gravi malattie, in primo luogo il cancro.
Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente. Anzi. Pensiamo alla potenza fisica dei gorilla, dei tori, degli elefanti, e simili. E pensiamo al neonato, che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo di latte. Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie.
Umberto Veronesi
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Esisterà una vera civiltà umana soltanto quando non solo non esisteranno più cannibali, ma ogni forma di consumo di carne verrà considerata cannibalismo.
Wilhelm Busch
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Il nostro prossimo è tutto ciò che vive, soprattutto se soffre.
Gandhi
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Torturare un toro per il piacere, per il divertimento, è molto più che torturare un animale,
è torturare una coscienza.
Victor Hugo
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Verrà il tempo in cui anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto.
Leonardo da Vinci
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Gli uomini continueranno ad ammazzarsi fra loro fintantoché massacreranno gli animali. Colui che semina l'uccisione e il dolore non può raccogliere la gioia e l'amore.
Pitagora
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I ragazzini gettano pietre contro le rane per sport, ma le rane non muoiono per sport, muoiono sul serio.
Platone
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Gli animali sono miei amici… e io non mangio i miei amici.
George Bernard Shaw
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Sono fermamente convinto che cessare di nutrirsi di animali rappresenta un momento imprescindibile nella graduale evoluzione della razza umana.
Henry David Thoreau
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Appartiene alla civiltà futura della razza umana smettere di mangiare esseri viventi.
Alice Walze
Gli animali della terra esistono per se stessi.
Non sono stati fatti per gli umani, così come i negri non sono stati fatti per i bianchi,
né le donne per gli uomini.